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BUONGIORNO CAMPANIA 09/12/2010

FARMACIE

NON PIÙ IN GRADO

DI EROGARE

MEDICINALI

 

Tra qualche giorno il ritardo nei pagamenti da parte della Regione e delle Asl nei confronti dei farmacisti napoletani arriverà a dieci mesi, per un ammontare di circa 800 milioni di euro (400 per la sola provincia di Napoli). Si tratta di una situazione insostenibile che ha portato Federfarma a proclamare lo stato di agitazione. I titolari delle farmacie sul territorio delle Asl Napoli 1, 2 e 3 hanno attuato lo scorso settembre l’assistenza indiretta sospendendo lo «sciopero» dopo la notizia che il governo aveva sbloccato, inviandolo in Regione, il fondo di perequazione pari a oltre un miliardo di euro. Le richieste e la situazione finanziaria in cui versano i farmacisti napoletani, già formulate al presidente della Regione, Stefano Caldoro, Federfarma Napoli le ha girate anche al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al quale sono state illustrate in una nota le preoccupazioni per il futuro di ottocento farmacie. Di fronte alla convocazione da parte della Regione per domani sera i farmacisti hanno deciso di non partecipare alla serrata. Un’apertura di credito che non modifica un quadro che resta a tinte fosche. «Abbiamo fatto trenta giorni di indiretta e dalla Regione non abbiamo avuto nessuna risposta concreta - afferma Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli -. Da allora il problema non è stato risolto. Abbiamo fornito i mesi di ottobre e novembre pur in costanza di mancati pagamenti per il 2010 e di mancata programmazione per il 2011. Le farmacie sono strette tra gli istituti di credito e i fornitori che chiedono di avere ciò che legittimamente spetta loro e la Regione che non dà un minimo di risposta». La situazione è grave al punto tale che le farmacie rischiano di non potersi più approvvigionare. «È una situazione veramente difficile perchè ormai le aziende che noi rappresentiamo non sono più in grado di erogare i medicinali», spiega Antonello Mirone di Federfarma servizi, l’associazione che raggruppa le associazioni di istituzione intermedia di proprietà dei farmacisti. Fanno sentire la loro voce anche i centri per la dialisi che vantano crediti per 170 milioni. Queste strutture domani e venerdì saranno regolarmente aperte solo perchè la dialisi rientra tra le terapia «salvavita». Tuttavia i centri condividono in pieno la piattaforma. «Da un lato ci sono le imprese della sanità privata, dall’altro le banche che esigono la restituzione di crediti concessi in passato con l’aggiunta degli interessi. In mezzo ci sono cose di importanza magistrale: la salute dei cittadini e i posti di lavoro», scrivono in una nota i centri dialisi che chiedono alla Regione il rispetto degli impegni. «Il rischio - aggiungono - è di ritrovarsi Equitalia alla porta per ritardi nell’onorare i debiti assunti a fronte di attività svolte e non ancora retribuite». In questa guerra si alza forte il grido di allarme dei familiari di disabili. «Fermare la riabilitazione - sostiene la onlus Giffas di Bagnoli - è un sacrilegio. I disabili hanno bisogno di terapie continuative che non possono essere interrotte». Intanto il Tar ha considerato fondato il ricorso proposto dal Comune di Nola contro il decreto dell’ex governatore e commissario alla sanità Bassolino che prevedeva una quota di compartecipazione a carico degli Ambiti, da versare alle Asl di competenza, per la determinazione delle tariffe per le prestazioni erogate dalle residenze sanitarie assistenziali e dai centri diurni. «Si va - commenta Ermanno Russo, assessore alle Politiche sociali - nella direzione auspicata dal tavolo sulle politiche socio-sanitarie attivato con sindacati e Confindustria». La serrata dei centri privati non lascia indifferente la Regione che arriva al tavolo tecnico di domani sera con le associazioni di categoria con la consapevolezza di chi sa che occorre, da un lato dare risposte a imprenditori che hanno difficoltà a pagare i propri dipendenti e, da un altro, trovare soluzioni in linea con i (pochi) fondi disponibili. Giuseppe Zuccatelli, sub-commissario alla sanità, sa che il percorso è stretto. Settori della sanità privata sostengono che vi siano contrasti tra la struttura commissariale e lo staff del presidente Caldoro sulle modalità di pagamento. Conferma le divisioni? «Assolutamente no. Stiamo studiando tre diverse soluzioni che saranno valutate contemporaneamente». L’indebitamento verso i privati che cifra ha raggiunto? «Secondo gli ultimi dati, 3 miliardi e mezzo». Una cifra da capogrio. «L’intero sistema sanitario è afflitto da una grave sofferenza. Il debito strutturale, per quanto sia calato passando dal miliardo e 850 milioni del 2005 ai 750 milioni del 2009, resta forte. Inoltre, rispetto al 2007, al 2008 e al 2009 è stato eliminato anche il cosiddetto ”fondino” di 250 milioni. Infine sono ancora bloccati i 500 milioni dei fondi Fas». Però tra qualche giorno arriverà il miliardo liberato dal governo. «È importante ma intanto si tratta di un miliardo sui cinque che avanziamo. Fra l’altro, poichè sino a ora si è ricorso alle anticipazioni di cassa regionale per pagare gli stipendi, quei soldi vanno restituiti. Gli anticipi, per l’esattezza, ammontano a circa un miliardo e 800 milioni». Insomma quel miliardo c’è ma non c’è. E domani cosa dirà ai privati? «Siamo consapevoli che i privati sono in sofferenza e che a loro volta hanno difficoltà di cassa. Tuttavia, ed è bene precisarlo, vi sono alcuni passaggi dai quali non è possibile prescindere». Quali? «I fornitori hanno attivato tutti i meccanismi che la legge consente di attivare. Ma tra di loro ci sono stati pure comportamenti scorretti. Dobbiamo distinguere gli uni dagli altri. Nei confronti dei corretti abbiamo il dovere di trovare una soluzione. C’è poi l’esigenza di mettere ordine nelle procedure. Solo la Asl Napoli 1 ha circa 500 milioni di fatture contabili non sistemate. Nella confusione c’è il rischio che la stessa fattura venga liquidata due volte. Se è giustamente depecrabile la disorganizzazione della Asl è deprecabile oltre che illegittimo il comportamento di chi prende due volte i soldi senza dirlo». Le tre diverse modalità di pagamento quali sono? «O si paga cash, soluzione oggi non ipotizzabile, o si individuano alternative. Una di queste è il ricorso al credito bancario: è vero che provoca un indebitamento ma è un indebitamento che può essere governato rispetto a quello provocato dalla gran mole di contenziosi. Un’altra strada è di prevedere un provvedimento, già proposto a Caldoro, per attivare le modalità organizzative che consentano di liquidare a scadenze certe una volta certificato il quantum». «Ci prendono per calciatori pronti a scioperare per capriccio. Intanto siamo pieni di debiti». Il grido d'allarme arriva da quasi tutti i farmacisti di Napoli e Provincia. Sono 780, sparsi per i territori delle tre Asl di riferimento, e in maggior parte non ricevono soldi dalla Regione da oltre 9 mesi. Per ora non chiudono, ma in molte zone disagiate, dalla periferia cittadina all'Hinterland, ci sono pochi ricavi "extra", per capirsi quelli che non derivano dalle ricette, e la mancata riscossione dei crediti si sta riflettendo pericolosamente nel rapporto tra i farmacisti e le banche e i fornitori, con questi ultimi che a loro volta non intendono aspettare altro tempo per incassare il dovuto. Ogni farmacia partenopea ha in media tre dipendenti, ora messi a rischio dall'assenza di fondi. Ma gli stessi titolari non si dicono tranquilli. «In questo momento abbiamo poche risorse proprie, e le banche ci hanno tolto i finanziamenti - racconta Riccardo Iorio, titolare di una farmacia nel quartiere di Scampia - Il gioco sta diventando perverso e pericoloso. Ogni mese emettiamo la fattura per i servizi resi alla sanità pubblica, ma sono quasi dieci mesi che non ci vengono liquidate. Intanto sa cosa succede? Che chiediamo l'anticipazione di queste fatture a Banche e finanziarie, ma ogni tre mesi ci vengono caricati gli interessi. E dopo averli pagati, il nostro guadagno arriva ad avvicinarsi allo zero». Quello dei farmacisti viene visto, anche a ragione, come il mondo degli operatori sanitari più agiati, in quanto beneficiari di fondi pubblici, ma anche di ricavi dai privati, che acquistano farmaci e parafarmaci non sottoposti a ricetta. In questi giorni però l'immagine risulta modificata, e in peggio: «In tanti ci vedono come calciatori milionari che poi si lamentano e vogliono scioperare - dice ancora Iorio - ma qui veramente si rischia di non andare avanti - Ci sono situazioni varie, ma nel mio caso in un quartiere come Scampia è difficile pensare a ricavi significativi al di fuori delle ricette, c'è tanta gente con problemi economici. Noi restiamo operativi, ma non so per quanto. Negli ultimi tre anni ho anche ridotto il numero di dipendenti. Quelli che ci sono ora sono come fratelli, andranno via solo se fallirò anche io». Storie come questa si ripetono nell'area della Napoli 2 nord, nel Giuglianese, così come nel territorio della Napoli 3 sud. Alcuni piccoli Comuni, da Tufino ad Anacapri, da Visciano a Massa Lubrense, hanno un farmacista unico in zona ed anche le Amministrazioni sono allarmate dalla situazione finanziaria degli esercizi. Il credito di tutta Napoli e Provincia con la Regione sfiora infatti i 400 milioni di euro. Ben divisi tra tutti: «Ormai ogni giorno dobbiamo attrezzarci per trovare una banca che ci finanzi - spiega Pino De Simone, che ha la sua farmacia a Sorrento - Gli interessi sono sempre più considerevoli e di questo passo rischiamo di caricarci di costi impropri e di non poter più fronteggiare i nostri fornitori, che giustamente reclamano il pagamento dei prodotti. Se non arrivano i fondi che ci spettano rimarremo con i negozi vuoti». I fornitori aspettano per il pagamento dei medicinali fino a 150 giorni, cinque mesi. Evidente il gap con il ritardo della Regione nel pagare i farmacisti, che è quasi il doppio. «Il risultato è che i nostri lavoratori e i cittadini vanno in difficoltà. Davvero non si può»

SANITA':

FARMACISTI NAPOLETANI IN AGITAZIONE,VERSO INDIRETTA

(ANSA) - NAPOLI, 7 DIC - Tra qualche giorno il ritardo nei pagamenti da parte della Regione Campania e Aziende sanitarie locali nei confronti dei farmacisti napoletani arrivera' a 10 mesi, per un ammontare ci circa 800milioni di euro. Si tratta di una situazione insostenibile che ha portato Federfarma Napoli a proclamare lo stato di agitazione. I titolari delle farmacie sul territorio delle Asl Na 1, 2 e 3, hanno gia' attuato lo scorso settembre l'assistenza indiretta sospendendo lo ''sciopero'' dopo la notizia che il Governo centrale aveva sbloccato, inviandolo in Regione, il fondo di perequazione pari ad oltre un miliardo di euro. Le richieste e la situazione finanziaria in cui versano i farmacisti napoletani, gia' formulate al presidente della Regione, Stefano Caldoro, Federfarma Napoli le ha girate anche al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al quale sono state illustrate in una nota le preoccupazioni per il futuro di 800 farmacie. ''Abbiamo fatto 30 giorni di indiretta e dalla Regione non abbiamo avuto nessuna risposta concreta - afferma Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli - . Da allora il problema non e' stato risolto. Abbiamo fornito il mese di ottobre e di novembre pur in costanza di mancati pagamenti per il 2010 e di mancata programmazione di pagamenti per il 2011. Le farmacie sono strette tra gli istituti di credito e i fornitori che chiedono di avere cio' che legittimamente spetta loro la Regione Campania che non da' un minimo di risposta circa lo stato di malessere economico''. La situazione e' grave al punto tale che presto le farmacie rischiano di non potersi piu' approvvigionare di farmaci. '' E' una situazione veramente difficile perche' ormai le aziende che noi rappresentiamo non sono piu' in grado di erogare i farmaci ai farmacisti''' spiega Antonello Mirone referente di Federfarma servizi, l'associazione che raggruppa le associazioni di istituzione intermedia di proprieta' dei farmacisti. ''Inevitabilmente ci sara' una rarefazione del farmaco, in quanto non saranno piu' disponibili nel normale circuito che noi garantiamo quotidianamente con la consegna alle farmacie che oltre ad essere nostre clienti sono anche nostre associate ' prosegue Mirone -. Finche' non arrivano le rimesse dalla Regione che rimettono in moto un meccanismo virtuoso credo che avremo grandi problemi cosi' come li stiamo gia' avendo nel territorio della provincia di Napoli. Si va verso l'assistenza indiretta di fatto, dove in realta' il farmacista non potra' piu' approvvigionarsi del farmaco e di conseguenza il cittadino non lo trovera'. E' gia' successo con farmaci ad alto costo dove evidentemente il farmacista non ha piu' alcun interesse ad indebitarsi ulteriormente''.

 

07/12/2010

Federfarma Napoli: stamani conferenza stampa su ritardi nei pagamenti

Stamani, alle ore 11.00, il presidente di Federfarma Napoli Michele Di Iorio terrà una conferenza stampa per spiegare motivi e criticità che costringono le farmacie, ancora una volta, a proclamare lo stato di agitazione contro i ritardi nei rimborsi da parte della Regione. 'In particolare - anticipa Di Iorio - sarà denunciata l'inadempienza da parte della Regione anche dopo lo sblocco di circa un miliardo di euro da parte del Governo; le farmacie, in credito con Regione e Asl, dal prossimo gennaio avranno difficoltà nell'approvvigionamento dei farmaci, visto il blocco delle linee di credito da parte di banche e finanziarie'.  Alla conferenza stampa sono stati invitati anche Farmindustria, ADF, Federfarma Servizi, banche e rappresentanti dei consumatori.

 

Farmaci con ricetta fuori farmacia: emendamento del PD respinto al Senato

La V Commissione Bilancio del Senato, nel proseguire l'esame degli emendamenti al DDL 2464 recante "disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011)", ha dichiarato inammissibile un emendamento, prima firmataria la sen. Anna Finocchiaro (PD), finalizzato a consentite una serie di misure di liberalizzazione in vari settori di attività, tra cui quello farmaceutico, con la vendita fuori farmacia di farmaci C con ricetta.

 

COMUNICATO STAMPA 

SI PARLA DELLA FARMACIA DEI SERVIZI, MENTRE I RITARDI DELLA REGIONE CAMPANIA RISCHIANO DI METTERE IN DISCUSSIONE LA PRESENZA DEL FARMACO IN FARMACIA

In tempi in cui sembrano vicine a concretizzarsi le nuove opportunità per il rilancio professionale della farmacia con l’attuazione dei decreti sui nuovi servizi, esiste un drammatico contraltare per il sistema della distribuzione farmaceutica della Campania.

La Regione, infatti, non “paga “ le farmacie da nove mesi e l’arretrato ammonta ormai a circa 800 milioni.

[nel caso di questa farmacia sono 19 i mesi di arretrato]

La difficile situazione delle farmacie della Campania ha dirette e gravi ripercussioni anche sulle aziende di distribuzione intermedia del farmaco che non riescono più a sostenere i mancati pagamenti da parte delle farmacie per le forniture effettuate. Se continua così, nei prossimi giorni i cittadini rischiano di non trovare i medicinali in farmacia.

A denunciare le gravi sofferenze per le aziende del settore e le inevitabili conseguenze è la Federfarma Servizi Campana, che rappresenta le aziende farma-distributrici: Asfana, Cedifarme, Cofarmit, Farmacampania. La Federfarma Servizi si unisce alla protesta delle farmacie e chiede l’intervento del Presidente Caldoro per trovare al più presto una soluzione al problema.

“Ogni giorno - sottolinea il delegato regionale della Federfarma Servizi, Antonello Mirone - serviamo capillarmente le farmacie sul territorio regionale e conosciamo i profondi disagi che stanno vivendo le stesse che non riescono più a pagare le forniture; altrettanto le aziende di distribuzione non sono più in grado di esporsi finanziariamente.”

“Le nostre aziende - aggiunge Mirone- sono ormai ai limiti. Se la Regione non assicura i rimborsi, le farmacie non ci possono pagare i farmaci che consegniamo e se va avanti così nel giro di pochi giorni non potremo più assicurare le forniture con conseguenze gravi per i cittadini che rischiano di non trovare i propri medicinali in farmacia”.

 

 

Napoli, Federfarma: tra 10 giorni la serrata.
Sos Berlusconi

 

Napoli, 26 nov (Il Velino/Il Velino Campania) - “Basta nascondersi dietro il perbenismo di Raffaele Calabrò: Caldoro intervenga e scongiuri la serrata che stiamo programmando. Senza i fondi che vantiamo dalla Regione Campania rischiamo il fallimento perché le finanziarie non concedono più credito. Dovremo rivolgerci al Presidente del Consiglio Berlusconi. Lui è anche un imprenditore: può capirci”. E' un SOS chiaro quello che lancia il presidente di Federfarma Napoli Michele Di Iorio che ha scritto una lettera da indirizzare a Palazzo Chigi sulla situazione dei farmacisti napoletani a secco di rimborsi da settembre.
Presidente perché ora minaccia la serrata?
Non è una minaccia, ma una promessa. Nonostante un mese di scioperi la Regione non ha mantenuto gli impegni.
Quali?
Sono stati sbloccati dal Governo nazionale e gliene diamo atto, 1 miliardo e 28 milioni di euro. Dove sono? Vantiamo crediti dal mese di marzo e non c'è stata data nessuna programmazione per il futuro.

Mi pare di capire che la situazione peggiore è quella riferita al rapporto con le finanziarie che vi anticipano le somme?
Esatto. Alcune società hanno individuato la Regione Campania come cattivo debitore, bloccando così ogni credito. Siamo stretti tra i creditori che e le finanziarie. Questo è un paradosso istituzionale.
Ha parlato con il Governatore Caldoro?
Non risponde, non ci da appuntamenti operativi.
E Calabrò?
Si nascondo dietro il suo essere una persona per bene. Ci ho parlato con lui, ma è soltanto un tramite, è Zuccatelli a decidere. Mandano avanti Calabrò, questo fanno.
Quindi?
Ho preparato una lettera da inviare al Premier Berlusconi. Lui è anche un imprenditore e potrà capirci.


 

Calabrò: serrata Federfarma? 10 giorni e arriveranno fondi



Napoli, 26 nov (Il Velino/Il Velino Campania) - “Nessuna serrata, risolveremo prima. I fondi sono stati sbloccati da Roma ma non sono ancora arrivati in Campania. Chiedo ancora una decina di giorni di tempo. Parlo a nome del Presidente Caldoro: manterremo gli impegni”. Risponde così alla minaccia di una serrata dei farmacisti napoletani Raffaele Calabrò. Interpellato dal VELINO il delegato del presidente della Regione per la Sanità smorza ogni polemica: “Nessuno si nasconde dietro di me, ho pieno mandato da Caldoro”.
Federfarma lamenta il mancato pagamento dei crediti e il silenzio di Caldoro..
Il Governatore è tutt'altro che silente. La questione sanità è una delle sue priorità, quindi anche i crediti che vantano i farmacisti. Con lui ho già concordato che non appena arriveranno i fondi li distribuiremo.

Che però si chiedono dove è finito il miliardo sbloccato dal Roma...
E' ancora a Roma. Il merito di questi fondi è di tutti, ma i tempi tecnici sono tempi tecnici
E i tempi delle imprese sono i tempo delle imprese oserei dire..
Hanno ragione. Nessuno dice di no. Ancora una decina di giorni ci servono. Poi credo che i soldi arriveranno. La situazione delle finanziarie e dei crediti la conosco bene e certo non la sottovaluto

Minacciano la serrata?
Mi sembra non utile in questo momento. Facciano ciò che ritengano ma gli impegni non sono stati ancora rispettati per questioni di tempo. Comunque pressiamo su Roma.
Federfarma si appellerebbe a Berlusconi che conosce le difficoltà di un imprenditore...
Nessuno mette in dubbio le capacità imprenditoriali del Premier ma ha altri problemi, questi possiamo risolverli tranquillamente noi.

 

Racca: «Su nuovi servizi e farmaci H risposte rapide»

No a liberalizzazioni della fascia C e a sanatorie delle parafarmacie. Sì a regole stabili e a concorsi nei quali sia data priorità ai rurali che risiedono in sedi disagiate. Dalla Convention nazionale di Federfarma (organizzata sabato e domenica a Milano), arrivano indicazioni chiare su ciò che i titolari di farmacia si aspettano da quella legge di riordino del servizio che attualmente è al vaglio della commissione Igiene e sanità del Senato. «La farmacia» ha ricordato non a caso il presidente del sindacato, Annarosa Racca (Foto), nel corso del convegno di sabato pomeriggio «è pronta a fare la sua parte per assicurare al paese un sistema sanitario sostenibile, ma in cambio chiede tutela e attenzione». Un'attenzione che significa innanzitutto stabilità normativa e tranquillità economica, a fronte dell'inarrestabile erosione dei fatturati lamentata dalle farmacie. Per contrastare il fenomeno Federfarma sperava in due misure come la riclassificazione degli ex Osp-2 e i nuovi servizi in farmacia, ma prima vanno rimosse le resistenze delle Regioni. «Vogliamo che i farmaci ospedalieri e i nuovi servizi entrino in farmacia, in tutte le farmacie italiane, in tempi rapidi e siamo pronti a dare battaglia per questo». Aria di mobilitazione anche tra i rurali: «Le piccole farmacie sono la garanzia della capillarità della rete farmaceutica» ha ricordato Alfredo Orlandi, presidente Sunifar «il rinnovamento della farmacia non può avvenire senza di loro». Il modello della farmacia italiana è «ottimo» e svolge già oggi un ruolo insostituibile. Parole del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che sui temi più "politici" più scottanti - dal riordino ai nuovi servizi - si è schierato dalla parte dei farmacisti: «La farmacia è un'istituzione apprezzata dagli italiani, come confermano sondaggi e ricerche. Va quindi rafforzata ed estesa e il decreto sui nuovi servizi va esattamente in questa logica. Pensiamo infatti alle farmacie come a nodi territoriali che in collaborazione con i medici di famiglia e i pediatri divengano per i cittadini il punto di accesso a percorsi sanitari interamente costruiti sul territorio». Quanto agli ex Osp-2, Fazio è chiaro: «Il provvedimento che stabiliva il passaggio di questi farmaci sul territorio pensava inequivocabilmente alle farmacie quale canale di distribuzione. Le Regioni hanno la potestà organizzativa, vedremo che cosa fare per convincerle ad applicare la norma nel suo spirito originario». Infine, in tema di riordino del servizio, Fazio ribadisce la sua linea: «Io sono favorevole alle liberalizzazioni, non alle confusioni. Per la distribuzione del farmaco due reti bastano, tre sono troppe. Vedo quindi da un lato la farmacia e, dall'altro, una serie di punti vendita che - come accade nel resto del mondo - distribuiscono farmaci Otc di uso consolidato senza la presenza obbligatoria del farmacista». Veniamo a Napoli: «Per una farmacia che si evolve insieme alla società non è accettabile l'insensibilità dei politici che mancano di dialogare con gli imprenditori del farmaco e con i suoi referenti professionali». È il parere di Giovanni Pisano, presidente dell'ordine dei farmacisti di Napoli, espresso nell'incontro inaugurale di Pharmexpo, inaugurato venerdì a Napoli. D'accordo anche Luigi Cardillo, presidente della sezione di Avellino di Federfarma, che ha accusato la Regione di decretare, a causa della crisi, nuove ticket e balzelli a carico di chi usufruisce del servizio sanitario e nello stesso tempo elargire 50 milioni di euro a favore dell'azienda sanitaria regionale So.Re.Sa., per l'acquisto di apparecchiature per la prevenzione diabetica. Servizio che invece potrebbe essere garantito proprio dalle stesse farmacie. Più disincantata la posizione di Michele di Iorio, presidente di Federfarma Napoli, che ha dichiarato di essere poco preoccupato dall'assenza in fiera dei rappresentanti della Regione da cui si aspetta discorsi non protocollari, ma incontri operativi. A loro ha dato, infatti, appuntamento a questa settimana quando l'ente pubblico sarà chiamato a valutare importanti provvedimenti per il settore farmaceutico.

SANITA': FEDERFARMA, ASL NAPOLETANE NON PAGANO DA OTTO MESI

(ANSA) - NAPOLI, 25 NOV - Le Asl Na 1 Centro, Na 2 Nord e Na 3 Sud sono in ritardo di otto mesi nei pagamenti nei confronti delle farmacie, ci sono anche situazioni piu' datate [è il caso di questa farmacia che vanta 19 mensilità arretrate], e per questo Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, al prefetto di Napoli, Andrea De Martino, e ai commissari delle aziende sanitarie locali napoletane. Il presidente di Federfarma chiede a Caldoro la convocazione urgente di un tavolo di riunione con Federfarma, Farmindustria, ADF, le societa' di credito e l'Ordine dei farmacisti, ''al fine di evidenziare lo stato delle procedure amministrative, la programmazione di pagamenti certi e puntuali dei crediti maturati e maturandi, in uno con le soluzioni ai tanti problemi gia' piu' volte evidenziati''. Di Iorio annuncia, contestualmente, l'imminente assemblea dei titolari di farmacia che potrebbe decidere di adottare ulteriori forme di protesta per autotutela sindacale. ''Il ritardo dei pagamenti - si legge nella nota - ha innescato il blocco delle linee di credito oneroso che gli istituti e le societa' di riferimento della categoria hanno fino ad oggi concesso alle farmacie''. Di Iorio fa anche presente che a circa 120 titolari di farmacie sono gia' state negate le anticipazioni sui crediti maturati da parte della ''Commercio e Finanza spa'', e che ''la Deutsche Bank, classificata la regione Campania come cattivo debitore, ha gia' comunicato, in caso di transazione, di non voler piu' acquistare dai titolari di farmacia i crediti da questi ultimi vantati nei confronti delle Asl napoletane''. Il presidente di Federfarma lamenta che gli istituti di credito ''non ritengono piu' affidabili le farmacie esposte per rilevanti importi nei confronti di un sistema creditizio il quale rivendica garanzie circa modi e tempi delle rimesse regionali a favore delle Asl. Ma non e' tutto, anche la rete dei distributori intermedi (ADF) e l'industria farmaceutica in alcuni casi avrebbero gia' ''rarefatto gli approvvigionamenti di medicinali''. ''La responsabilita' di tale situazione - prosegue la nota - se non addebitabile a negligenze dei Commissari straordinari delle Asl e' riconducibile, esclusivamente, all'Ente Regione, risultando gravissima, atteso che, in base alle disposizioni contemplate nell'art.11, secondo comma del D.L. 31/5/2010 n.78 (conv.to nella l.30/7/2010 n.122), la stessa Regione Campania e' obbligata a predisporre il Piano di Rientro dal disavanzo sanitario e ad effettuare il regolare pagamento dei debiti. La legge citata prescrive alle strutture commissariali della Regione di completare la procedura di accertamento dei debiti nel termine di quindici giorni dalla data di entrata in vigore dello stesso decreto legge (Maggio 2010)''.

 

Farmaci: regole certe a garanzia dei cittadini

Federfarma non condivide assolutamente la proposta avanzata da Federdistribuzione, riemersa sul Sole 24 Ore di oggi, di consentire agli esercizi commerciali dotati di un farmacista la vendita di farmaci oggi classificati in fascia C, con obbligo di ricetta medica e a carico del cittadino, per aumentare i punti di vendita di questi farmaci. Non ci sarebbe alcun vantaggio, in quanto l'unico risultato sarebbe una caduta verticale dell'efficienza e della capillarità del servizio farmaceutico.
Infatti, la rete delle farmacie è oggi efficiente e capillare grazie al sistema di regole che ne stabilisce la presenza sul territorio in base alle esigenze della popolazione, individuate in base a parametri certi (numero degli abitanti, distanza tra le farmacie, caratteristiche del territorio, viabilità) e che portano ogni anno ad aumentare il numero delle farmacie. Inoltre, per il cittadino è un'ulteriore garanzia il fatto che il titolare della farmacia debba essere un farmacista e non possa essere un soggetto economico o una catena commerciale in grado di piegare le esigenze del cittadino alla proprie scelte di marketing. Questo rischio è stato ben evidenziato dalla Corte di Giustizia Europea in una recente sentenza in cui ha riconosciuto la validità del sistema italiano basato sulla farmacia di proprietà del farmacista, un professionista sanitario che opera con finalità di tutela della salute.
I corner dei supermercati e le parafarmacie, invece, sono state aperti al 90 per cento da operatori economici nelle zone commercialmente più redditizie, unicamente con finalità di profitto, con una semplice comunicazione unilaterale al Ministero della salute, senza tenere alcun conto delle esigenze sanitarie degli abitanti. Se fossero autorizzati a vendere medicinali con ricetta medica, questi esercizi diventerebbero di fatto vere e proprie farmacie, in attesa che la solita sanatoria all'italiana le promuova farmacie a tutti gli effetti, dando luogo a una vera e propria liberalizzazione selvaggia. Questo non sarebbe un vantaggio per il cittadino, in quanto si verificherebbe una caduta verticale dell'attuale efficienza del servizio farmaceutico: le farmacie, già in crisi perché la remunerazione sui farmaci SSN è ormai ridotta all'osso, non potrebbero reggere l'urto della concorrenza. In Italia esistono circa 2.500 Comuni con meno di 1.000 abitanti (per un totale di 1.300.000 persone): nessuno terrà più aperta una farmacia in realtà come queste, con gravi disagi per la popolazione interessata, in gran parte anziana.
Non sottovalutiamo poi i controlli e il monitoraggio: veramente vogliamo prenderci questa singolare e grave responsabilità solo per sanare i bilanci di chi ha fatto male i propri conti o della grande distribuzione che, dopo aver divorato la rete dei negozi di vicinato, oggi vuole recuperare con il farmaco i soldi spesi nella costruzione delle sue cattedrali del consumismo?
Con i farmaci non si fanno sperimentazioni di mercato, come vorrebbe chi possiede il mercato stesso.
Volendo andare incontro alle reali esigenze del cittadino, sarebbe semmai opportuno consentire la vendita di una lista di medicinali di automedicazione, senza la presenza obbligatoria del farmacista, come in altri Paesi europei.

SANITA': CALABRO', INFORMATIZZAZIONE E' PASSO IN AVANTI

(ANSA) - NAPOLI, 22 NOV - ''Uno dei passi avanti che deve fare sicuramente la Regione e' quello dell'informatizzazione in generale. L'informatizzazione non e' solamente quella delle cartelle cliniche, che sono certamente dati epidemiologici importanti, ma informatizzazione di tutti i sistemi di organizzazione di spesa sanitaria che esistono''. Lo ha detto Raffaele Calabro', consigliere per la salute del governatore della Regione Campania, a margine della presentazione dell'HTA (Health Thecnology Assessment) da parte dell'ANMDO (Associazione nazionale medici direzioni ospedalieri). ''Migliorare la qualita' dell'assistenza significa riuscire a cogliere dove sono le difficolta', i ritardi, i percorsi sbagliati, dove c'e' in appropriatezza dei percorsi O delle attivita' cliniche che si svolgono'', dice Calabro secondo il quale, ''se cogliamo l'appropriatezza noi miglioriamo la qualita' e, di conseguenza, miglioriamo la spesa. Avere una piattaforma unica di analisi e di controllo ci permette di lavorare al meglio''. E ancora: ''Risanare il debito della Regione non avverra' certo in un tempo modesto. I fondi sbloccati - che come precisa il senatore materialmente non sono ancora arrivati - ci consentono di dare un avvio ad un risanamento contabile ma anche di mettere in moto un meccanismo che faccia trasformare da un progetto di programmazione proposto con il piano ospedaliero, a un progetto reale che e' quello dell'attivita' che dobbiamo svolgere sul territorio''. ''In Campania cominciamo a ragionale di sanita'', ha proseguito Michele Schiano di Visconti, presidente della V commissione regionale Sanita' e servizi sociali. ''Sicuramente fare sanita' immaginando di non andare a mettere mano a quelli che sono stati gli sprechi, e' impensabile - prosegue Schiano - dobbiamo parlare di razionalizzare la spesa e non immaginare solo i tagli. Dobbiamo intercettare la spesa e dobbiamo intercettare la domanda per dare una giusta offerta. Fare in modo di evitare i viaggi della speranza fuori regione perche' in Campania abbiamo delle eccellenze importanti che dobbiamo mettere in risalto. Dobbiamo proiettarci a dare alla domanda una offerta migliore. Ci vorra' certo un po' di tempo ma penso che riusciremo a dare le prime risposte concrete per quanto riguarda l'intero sistema in pochi mesi''.

 

Farmaci falsi e internet: il Senato lancia l’allarme

Un pericolo serio e concreto per la salute dei cittadini: questa la principale conclusione dell’Indagine conoscitiva realizzata dalla XII commissione di Palazzo Madama, sulla vendita di farmaci contraffatti sul web. Nel documento conclusivo le proposte per contrastarlo. Prima tra tutte l’informazione che va rivolta soprattutto alle fasce più giovani dell’opinione pubblica
18 NOV - “Un lavoro monumentale”, raccolto in due ponderosi volumi che disegnano il quadro di un fenomeno estremamente pericoloso a causa della sua insidiosa diffusione: la vendita attraverso internet di farmaci contraffatti. Un giro d’affari di quasi 70 miliardi di euro l’anno e che riguarda quasi il 50% dei medicinali disponibili attraverso il web.
Per contrastarlo l’informazione è l’arma più efficace, soprattutto se si considera che solo in Italia c’è una platea di almeno 8 milioni di cittadini propensi a effettuare acquisti via internet. E il 19% di loro è in età scolare.
Sono dati davvero preoccupanti quelli emersi dall’indagine conoscitiva realizzata dalla XII commissione del Senato sul fenomeno, illustrati oggi, nel corso di una conferenza stampa, dal presidente della commissione Antonio Tomassini.
Con lui, a relazionare sulle conclusioni dell’indagine, anche Luigi D’Ambrosio Lettieri, segretario della commissione e relatore dell’ampio e dettagliato lavoro realizzato, “con la fattiva collaborazione di tutte le forze politiche rappresentate all’interno della commissione”.
Se il fenomeno della contraffazione rappresenta un pericolo per le dinamiche di mercato, per la diffusione del lavoro nero e per le sue intrinseche “potenzialità criminogene”, la falsificazione di medicinali porta con sé una minaccia ancor più pressante a un bene preziosissimo: la salute dei cittadini. Lo hanno sottolineato sia Tomassini che D’Ambrosio. Quest’ultimo, in particolare ha voluto ricordare come gli sviluppi della tecnologia e la globalizzazione dei mercati debbano giocoforza rispondere a un sistema di regole che, appunto, ne governino la crescita.
In assenza di queste tutto è possibile: lo dimostra l’azione continua delle forze di polizia (i Nas, la Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Dogane) impegnate più che mai nell’azione di contrasto alla vendita e alla circolazione di farmaci falsi. Che possono essere in ogni caso dannosi per la salute: “sono stati rintracciati farmaci del tutto privi di principio attivo ma per i quali venivano utilizzati come eccipienti polvere di marmo o di cemento o, addirittura liquido antigelo” ha spiegato D’Ambrosio.
L’Italia in questo settore è sicuramente all’avanguardia nell’azione di repressione del fenomeno e non solo sul piano legislativo ma anche su quello organizzativo. Nel 2005, la nascita di Impact Italia (organismo voluto dall’Agenzia italiana del farmaco al quale fanno capo oltre alle forze di polizia, anche l’Istituto superiore di sanità e i ministeri della Salute, dello Sviluppo economico e degli Interni) ha segnato una tappa importantissima nella lotta a questa forma di crimine. Lo prova anche la creazione di un organismo similare a livello europeo (Impact Europa) nel quale il nostro Paese “fa da battistrada agli altri partner comunitari”.
Ma occorre fare di più perché il fenomeno è pervasivo e richiede un impegno costante a livello sovranazionale. Da qui le proposte contenute nel documento conclusivo dell’indagine. Che vanno dal “riconoscimento formale di Impact Italia, nata da una determina dell’Aifa”, all’allargamento delle sue competenze, ricomprendendovi anche tutte le altre falsificazioni riguardanti cosmetici, dispositivi medici e prodotti erboristici e coinvolgendovi le amministrazioni competenti per medical devices e cosmetici, le organizzazioni professionali (medici, farmacisti, infermieri ecc.) e le associazioni dei pazienti e dei consumatori. Ma non basta: la XII commissione propone anche di “centralizzare le analisi e le investigazioni on line” sul fenomeno, sia affidando a un unico organismo (per esempio l’Iss) i dati e risultati delle analisi, sia creando una procura nazionale ad hoc o coordinando l’azione delle procure distrettuali esistenti. Si chiede poi di sviluppare strumenti normativi specifici che possano rafforzare l’azione delle forze dell’ordine. Ma, soprattutto, di dare un impulso concreto all’opera di informazione e di formazione, al pubblico, alle fasce di popolazione in età scolare e agli operatori sanitari.
In conclusione D’Ambrosio ha anche ricordato come tra le altre proposte vi sia quella di agire contro la contraffazione delle materie prime farmaceutiche. In proposito a rammentato recenti fatti di cronaca che hanno visto l’immissione di falsi principi attivi (Eparina e Gentamicina) nel ciclo produttivo ufficiale: un ulteriore pericolo che, oltretutto provoca pesanti danni alla nostra economia (l’Italia era tra i principali produttori mondiali di principi attivi farmaceutici).
Nel corso della conferenza stampa – vi hanno preso parte anche Fiorenza Bassoli (PD), Fabio Rizzi (Lega Nord), e il generale Cosimo Piccinno comandante dei Nas – è stata annunciata l’organizzazione di un convegno, in programma il prossimo 2 dicembre, nell’ambito del quale saranno commentati e discussi i risultati dell’indagine della commissione di Palazzo Madama.

 

SANITA': CALABRO', CRISI NON LEGATA A FALLIMENTO POLITICA

(ANSA) - NAPOLI, 19 NOV - La fase critica che attraversa in questo momento la Campania non e' il sintomo del fallimento della politica. Ne e' convinto il senatore del Pdl e consigliere per la Sanita' del governatore Stefano Caldoro Raffaele Calabro' che ha esposto la sua analisi nel corso della puntata ''Napoli Capitale'', diretta del direttore Franco Genzale, in onda stasera alle 22 su Teleluna con replica domenica alle 21 (su Sky sabato alle 21 e domenica alle 15,15). ''I risultati ottenuti in questi quattro-cinque mesi nel campo sanitario - sottolinea Calabro' - sono talmente evidenti e numerosi che non c'e' paragone con cio' che si e' fatto negli anni precedenti''. Calabro' si dice ''d'accordo con l'opposizione secondo la quale bisogna mettere da parte le polemiche e proiettarsi sui fatti''. ''In tal senso - dice - ritengo che 'Il Federalismo' sia una grande opportunita' nel campo della sanita': il governo deve consentire lo sblocco del turn-over, deve restituirci i fondi che ci sono stati sottratti sino ad oggi''. ''La Regione Campania ha, da sempre, scontato - ha concluso il senatore Pdl -, il fatto di ottenere meno finanziamenti rispetto alle altre Regioni''. Ospite della trasmissione e' stato anche il giornalista e scrittore Francesco Durante, che si e' soffermato sulle prospettive di Napoli: ''La stagione di Antonio Bassolino, sindaco Napoli sembrava aprire la citta' a nuove prospettive. Ritengo che quella di allora fosse una Napoli motivata. Quello che manca adesso e' l'entusiasmo - ha detto Durante -, e' necessario che la politica, la classe dirigente lavorino per motivare nuovamente questa citta'''. Alla trasmissione ha partecipato anche Umberto Ranieri, presidente del Forum progetto Mezzogiorno del Pd e componente del Coordinamento nazionale del partito: ''Per riprendere il dialogo con i napoletani - ha detto Ranieri - bisogna indicare una strada realistica per consentire la ripresa della citta'. L'obiettivo e' migliorare la vita dei napoletani, fin troppo dura''. L'idea per Ranieri e' quella di ''un grande Comune che deve fornire servizi efficaci: raccolta dei rifiuti, governabilita' del traffico. E poi e' necessario rendere piu' vivibile e ordinata Napoli. Prioritaria infine - ha concluso Ranieri - e' anche la riorganizzazione della macchina comunale''.

 

19/11/2010

Con i nuovi servizi farmacie più vicine al cittadino e più integrate nel SSN

"Sono molto soddisfatta del parere favorevole dato ieri dalla Conferenza Stato Regioni ai decreti attuativi che permettono l'introduzione in farmacia di importanti servizi, sollecitati da tempo da Federfarma perché sono utili ai cittadini, ai malati cronici e agli anziani" commenta Annarosa Racca, presidente di Federfarma.
"La presenza dei nuovi servizi in farmacia costituisce un potenziamento del SSN di cui le farmacie sono un presidio socio - sanitario essenziale ed è in linea con l'obiettivo di spostare la prevenzione e la cura dall'ospedale al territorio. Tale spostamento favorisce il cittadino, rendendogli piu' agevole l'accesso ai servizi, e consente allo Stato di utilizzare le risorse nel modo piu' efficiente evitando che il progressivo invecchiamento della popolazione renda insostenibile il costo dell'assistenza entro pochi anni.
Per rendere rapidamente disponibili nelle farmacie i nuovi servizi, le farmacie sono pronte a intensificare la collaborazione con le Regioni che, anche su questo fronte, sono attivamente coinvolte e responsabilizzate sulle scelte da compiere per migliorare il servizio offerto ai cittadini sul loro territorio.
Desidero infine ringraziare il ministro Ferruccio Fazio e tutti coloro che hanno appoggiato l'impegno di Federfarma per dare alla popolazione una farmacia sempre piu' adeguata alle crescenti necessità sanitarie dei cittadini"

 

18/11/2010
Farmacia: Nuovi servizi oggi in conferenza Stato-Regioni

Si conoscerà questa sera la posizione ufficiale delle Regioni sui nuovi servizi in farmacia. Il decreto legislativo 153/2009 e i decreti attuativi del ministero della Salute sono, infatti, tra i punti all'ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni convocata per oggi pomeriggio a Roma. L'esame è finalizzato a un'intesa che renda effettivi i provvedimenti, ma i segnali lanciati dai governi locali nelle ultime settimane non inducono all'ottimismo. Basta ricordare, nell'ordine, la relazione del Tavolo tecnico interregionale per la farmaceutica, che a metà ottobre bocciò i decreti perché invadevano competenze di esclusiva pertinenza delle Regioni, e il parere della Conferenza delle Regioni del 28 ottobre sul ddl delega per la riforma degli ordini, nel quale si chiese lo stralcio dell'articolo 12 su fisioterapisti e analisi strumentali in farmacia. I nuovi servizi non saranno poi l'unico argomento di carattere sanitario sul quale le Regioni dovranno esprimersi. Tra i punti, infatti, spiccano innanzitutto l'intesa sullo schema di D.lgs per i fabbisogni standard nel settore sanitario, l'accordo sull'accesso ai farmaci innovativi e quello sull'attività libero-professionale dei dirigenti medici, sanitari e veterinari del Servizio sanitario nazionale (intramoenia).

 

17-11-2010
FARMACIE: FEDERFARMA A REGIONI, DATECI STESSA FIDUCIA DI CITTADINI

(ASCA) - Roma, 17 nov - Alla vigilia della Conferenza Stato Regioni nella quale le Regioni si esprimeranno sui decreti attuativi che introducono nelle farmacie nuovi servizi, Federfarma invita le Regioni, nel dare il parere, a avere piena fiducia nelle farmacie cosi' come fanno i cittadini che quotidianamente le frequentano e le apprezzano, come risulta dai risultati dell'indagine del CFMT sui servizi. Anche quest'anno, infatti, le farmacie si collocano al primo posto della classifica stilata dal CFMT (Centro di Formazione Management del Terziario, una scuola di formazione nata su iniziativa di Confcommercio): le farmacie hanno ottenuto il punteggio piu' alto in assoluto (76 su 100), in posizione piu' elevata rispetto a sanita' privata (65), assistenza anziani (64), asili nido (64), sanita' pubblica (58).

Lo stesso ottimo risultato - ricorda Federfarma - la farmacia lo aveva ottenuto nelle edizioni precedenti (2002, 2006, 2008) a dimostrazione che la farmacia in questi anni ha mantenuto sempre un elevatissimo livello di servizio, dando risposte adeguate alle esigenze dei cittadini, anche grazie alla presenza di alta professionalita' e capillare su tutto il territorio, dalle grandi citta' ai piccoli centri rurali.

L'introduzione di nuovi servizi in farmacia nasce per volonta' del Parlamento (legge n. 69 del 2009) che ha poi avallato il Decreto Legislativo n. 153 del 2009 varato dal Governo in attuazione della legge. Governo e Parlamento hanno tracciato la strada per fare della farmacia uno snodo fondamentale del sistema sanitario nazionale - conclude l'associazione - e le Regioni sono attivamente coinvolte e responsabilizzate sulle scelte per migliorare il servizio offerto ai cittadini sul loro territorio.

 

Cfmt: farmacie ancora in testa al gradimento degli italiani

Nel vasto panorama dei servizi privati e pubblici, le farmacie riscuotono ancora dagli italiani il gradimento maggiore. La conferma arriva dall'edizione 2010 della classifica compilata dal Centro formazione management del terziario (Cfmt, la scuola di aggiornamento di Confcommercio) attraverso interviste a un campione rappresentativo della popolazione. Condotta ogni due anni, l'indagine punta a misurare il livello di soddisfazione dei cittadini per i servizi di cui usufruiscono. Poche le sorprese rispetto all'edizione precedente: ferrovie, poste, autostrade, Sanità pubblica e uffici dell'amministrazione in genere ottengono un'insufficienza più o meno ampia; sopra il sei la Sanità privata, l'assistenza agli anziani, alberghi e centri benessere, in cima le farmacie con un voto, 76/100, che praticamente riconferma il giudizio del 2008 (77 centesimi). Attenzione però alla concorrenza che incalza. Al secondo posto, infatti, si riconfermano i centri commerciali (stessa posizione di due anni fa, settimi nel 2006) ma il voto che raccolgono dagli italiani, 74/100, è in ascesa rispetto agli anni scorsi tanto da arrivare ad appena due punti distanza da quello delle farmacie. Ma il balzo più consistente è quello degli acquisti on line, che con 74/100 rubano alla Gdo un pezzo della piazza d'onore. Comprare via Internet sta piacendo sempre di più, per praticità e semplicità, ma i farmacisti non hanno di che preoccuparsi: secondo l'indagine del Cfmt, infatti, gli italiani acquistano on line elettrodomestici (19%), abbigliamento (17%), viaggi (15%), musica (10%) o software per computer (5%), ma per i farmaci e i prodotti di salute rimangono ancora legati al mondo reale della farmacia.

 

Federfarma Napoli: preoccupa la proroga del blocco ai pignoramenti

«Il maxiemendamento ci preoccupa come ci aveva preoccupato il decreto sulla Manovra» è il commento del presidente di Federfarma, Annarosa Racca al contenuto delle modifiche al ddl sul Patto di stabilità. «Il blocco è una misura pesante per le farmacie delle Regioni in deficit perché oltre a patire i Piani di rientro non possono neanche far valere i loro diritti. Crediamo che una soluzione potrà arrivare dalla nuova Convenzione, nella quale chiederemo alle Regioni di garantire, nero su bianco, tempi certi ai pagamenti, nel rispetto della normativa europea che fissa a 60 giorni il tetto per le amministrazioni pubbliche». Intanto, sempre a proposito di rimborsi, è di giovedì il provvedimento del governatore della Campania, Stefano Caldoro, che revoca la delibera del 2 agosto con cui erano stati sospesi tutti i pagamenti delle Asl, esclusi stipendi e spese obbligatorie. Con l'arrivo dei fondi Fas dal governo, in tutto poco più di un miliardo, la Regione ha recuperato parte della liquidità con cui far fronte alla vasta platea dei suoi creditori. «Inutile illudersi» commenta Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli «con quei soldi tireranno avanti per poco. Soltanto l'Asl Napoli 1 deve alle farmacie 400 milioni di euro, non parliamo dei debiti verso agli altri fornitori. I fondi Fas sono solo un pannicello caldo, niente di più».

 

SANITA':NAPOLI; 'AFFONDO AL MELANOMA', PREVENZIONE IN FARMACIA


(ANSA) - NAPOLI, 12 NOV - Un affondo al melanoma. Con questo slogan ed il volto della campionessa italiana di scherma Valentina Vezzali parte la campagna di prevenzione contro il tumore della pelle promossa dall'Istituto nazionale tumori 'Pascale' di Napoli, Federfarma Campania ed Effe Group. A partire da meta' novembre sara' possibile trovare nelle farmacie della regione che aderiscono al progetto il sistema Fide (progettato e realizzato da Acs Advanced Computer System e distribuito da Effe Group), un'apparecchiatura tecnologicamente all'avanguardia che consente fotografare un neo sospetto, di inviare l'immagine presso il dipartimento di Oncologia medica del Pascale, e di avere nel giro di poche ore, al massimo 72, un referto sulla tipologia del nevo analizzato nel rispetto della privacy del paziente. ''In occidente l'incidenza del melanoma e' raddoppiata nell'ultimo decennio - dice Nicola Mozzillo, direttore della Chirurgia del melanoma e dei tessuti molli del Pascale - ma grazie alla diagnosi precoce la mortalita' va diminuendo''. Al Pascale si effettuano circa 250 diagnosi l'anno, il 70% delle quali sono diagnosi precoci. ''Le farmacie sono sparse in maniera capillare su tutto il territorio, e' di primaria importanza iniziare la prevenzione proprio in quei luoghi'' dice Paolo Ascierto, direttore dell'unita' di Oncologia medica e promotore della Fondazione melanoma, che avverte: ''Prevenire il melanoma e' anche evitare l'esposizione alle lampade abbronzanti. L'esposizione prima dei 30 anni ha evidenziato un aumento dei casi di melanoma del 70%''. Attualmente il servizio e a pagamento, ciascun referto costera' 20 euro ma con il tempo e la sua diffusione nelle farmacie si conta di abbattere i costi e di equipararli al ticket. ''L'Istituto ci mette esclusivamente la competenza professionale - prosegue Tonino Pedicini, direttore generale del Pascale - contro il melanoma l'unica possibilita' e' la diagnosi tempestiva. Laddove purtroppo qualche paziente dovesse risultare avere un melanoma, al nostro istituto garantiremmo un percorso per affrontare la malattia. Va anche detto che se questa collaborazione con le farmacie dara' buoni risultati siamo pronti con Federfarma ad iniziare una collaborazione per le prenotazioni delle visite al Pascale in farmacia''. ''La farmacia non e' piu' solo dispensatrice di farmaci ma anche di servizi - dice Nicola Stabile, presidente Federfarma Campania -. Quello presentato oggi e' un progetto pilota a livello nazionale''.(ANSA).

 

09-11-2010
CAMPANIA: SCHIFONE, ATTENZIONE A GRIDO ALLARME SANITA' PRIVATA

(ASCA) - Napoli, 9 nov - ''Un grido d'allarme che non si puo' fingere di non sentire''. Cosi' il consigliere regionale del Pdl e presidente del Tavolo del Partenariato Economico e Sociale della Campania, Luciano Schifone, commenta l'SOS lanciato dal presidente di Federfarma Napoli, Michele Di Iorio, che questa mattina ha ribadito che ''in Campania la Sanita' privata e' in sofferenza'' e da Vincenzo D'Anna di Federlab che ha sottolineato come siano ormai ''venti le mensilita''' che le farmacie regionali attendono di vedersi liquidate.

''Tutti sappiamo quale sia la realta' fallimentare che il governatore Caldoro ha raccolto anche sul fronte della sanita' - dichiara Schifone - e le negativita' che da tale criticita' si sono riversate sull'intero sistema sanitario regionale. Nessuno, pero', puo' nascondersi che il perpetuarsi di questa situazione rischia di aggravare ulteriormente la quotidianita' di questo importante settore che, oltre a rappresentare un comparto economico di notevole spessore e rilievo, e' soprattutto un presidio per la salute dei cittadini''.

''Poiche' il buco di 6 milioni di euro lasciato dalla Giunta Bassolino ha gia' comportato notevoli ritardi nel pagamento degli stipendi per gli addetti, e sta mettendo a rischio la sopravvivenza stessa delle imprese sanitarie - e' il suggerimento di Schifone - mi sembra giusto rivolgere al presidente Caldoro, al quale va anche riconosciuto il merito di essere riuscito, finalmente, ad ottenere dal Governo centrale lo sblocco dei fondi della sanita' campana, un invito ad accelerare i tempi per il loro utilizzo, per a consentire a farmacie e strutture private di cominciare a tirare un attimino il fiato''.

''Il tutto - conclude - nell'attesa della messa a punto di quegli interventi strutturali e strategici indispensabili a trarre definitivamente fuori dal ''cul de sac'' in cui la gestione bassoliniana ha cacciato la sanita' campana''.

 

Campania, "bad company" per sottrarre Asl a rivalse creditori

C'è tutta la creatività di cui sono capaci i campani nella proposta di legge sull'accertamento della situazione debitoria delle Asl attualmente all'esame del Consiglio regionale. Il testo, infatti, ipotizza l'istituzione di un'Agenzia regionale per i pagamenti in sanità (Arps), alla quale le Asl della regione dovrebbero rimettere tutti i debiti maturati al 31 dicembre prossimo. L'Arps diverrebbe ufficialmente operativa dal 1 gennaio 2011 e da quella data avvierebbe la progressiva estinzione dei debiti accumulati attraverso procedure di tipo fallimentare: transazioni con i creditori, pagamenti di acconti in misura proporzionale alla liquidità di volta in volta disponibile eccetera. In sostanza, l'obiettivo della proposta di legge è quello di creare una "bad company" (termine del linguaggio finanziario con cui si indica una società creata apposta per farsi carico delle passività di un gruppo) che dal nuovo anno sottrarrebbe le Asl campane dal rischio di azioni giudiziarie coattive sui debiti maturati fino a tutto il 2010. In quanto priva di capitale, infatti, l'Arps non potrà essere soggetta a ingiunzioni o pignoramenti e i creditori dovranno rassegnarsi ai tempi dell'Agenzia. «A leggere alcuni articoli del progetto di legge» specifica Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli «i titolari non vedranno i primi soldi prima del novembre 2011». Inevitabile quindi che sul testo cadessero immediatamente gli strali del sindacato partenopeo. «La dilazione dei tempi di pagamento prevista dalla proposta» tuona Di Iorio «metterebbe in ginocchio i titolari, già oberati dai costi finanziari e impossibilitati ad accedere a ulteriore credito». La richiesta di Federfarma Napoli, ufficializzata in una risentita lettera già inviata al governatore Caldoro, è quindi quella di avviare un confronto «con una categoria che è sempre stata pronta a collaborare con l'Amministrazione ma non è disponibile a subire le sue improvvisazioni».

 

SANITA':CAMPANIA; MICHELE DI IORIO, PERPLESSITA' SU LEGGE ACCERTAMENTO DEBITI ASL

NAPOLI - La proposta di legge relativa all'accertamento della situazione debitoria delle AA.SS.LL. al 31 Dicembre 2010, all'attenzione della V Commissione Consiliare, mi suscita una serie di perplessità che affido ai destinatari confidando sulla loro disponibilità e attenzione. È quanto osserva il presidente di Federfarma Napoli, Michele Di Iorio in una lettera inviata fra gli altri al presidente del Consiglio Regionale della Campania, ai componenti della V Commissione Consiliare e al presidente della Giunta regionale. ''Le disposizioni normative in essa contenute - prosegue la lettera - prevedono una complessa procedura per l'accertamento dei debiti delle AA.SS.LL. e il successivo pagamento di tali debiti che configura una vera e propria procedura fallimentare''. Nella più rosea delle previsioni, aggiunge Di Iorio, i creditori, i titolari di farmacia primi tra questi, delle Asl ''potrebbero ottenere il pagamento di un semplice acconto non prima dell'autunno del 2011''. ''Appare evidente - conclude la lettera - che ancora una volta la Regione intende far ricadere sui titolari di farmacia la propria colpevole negligenza programmando l'accumulo di ulteriori ritardi. Mi auguro che tutte le criticità evidenziate trovino almeno la disponibilità al confronto con una categoria pronta a collaborare con l'Amministrazione Regionale ma indisponibile a continuare a subirne le improvvisazioni''. (ANSA).

 

SANITÀ: GOVERNO A "SECCO", SLITTA LA VERIFICA AL 28 OTTOBRE

I conti in rosso

Asl, debiti per 5,6 mld. La manovra sotto esame

Tredici miliardi di euro di rosso, di cui la metà circa per la Sanità, e uno sbilancio certificato nel 2009 da Asl e ospedali di 853 milioni di euro: fa scalpore la relazione degli 007 del Ministero delle Finanze, al lavoro da due mesi sui dati di bilancio di Palazzo Santa Lucia, ma in realtà non toglie e non aggiunge nulla a quanto già si conoscesse sullo stato, disastroso, dei conti delle Asl Ettore Mautone

Tredici miliardi di euro di rosso, di cui la metà circa per la Sanità, e uno sbilancio certificato nel 2009 da Asl e ospedali di 853 milioni di euro. Fa scalpore la relazione degli 007 del Ministero delle Finanze, al lavoro da due mesi sui dati di bilancio di Palazzo Santa Lucia, ma in realtà non toglie e non aggiunge nulla a quanto già si conoscesse sullo stato, disastroso, dei conti della Regione. Dati già noti che vengono ribaditi alla vigilia di un cruciale appuntamento con l'esame del piano di rientro dal deficit della Sanità atteso giovedì prossimo al tavolo tecnico-politico tra Regione e Governo.
In gioco c'è la cruciale partita per sbloccare almeno in acconto (si parla di 800 milioni di euro) una fetta dei 3 miliardi di euro attesi all'incasso dal governo nell'ambito del patto per la salute. Nel caso di un via libera immediato, invece, l'inestricabile matassa di crediti da smobilizzare inizierebbe immediatamente a ridursi. Nelle aziende sanitarie il ritardo medio dei pagamenti, verso le varie categorie dei creditori, è di 15 mesi per le Asl, un anno per gli ospedali, con punte di 25 mesi a Napoli 1 e di 18 mesi alla Università Federico II.

Il debito sanitario al 2009 ammonta a 4,9 mld (5,6 se si aggiungono le anticipazioni di cassa) al netto di 1,3 mld di crediti diversi e 1,4 mld bloccati dai pignoramenti presso le tesorerie Asl.
A fronte di ciò la Regione attende dallo Stato 2,9 mld (vedi tabella in alto a destra) mentre sono ancora da assegnare alle Asl 4,4 mld in gran parte ancora da iscrivere al bilancio regionale.
Una quota di tali fondi è già stata anticipata dalla Regione alle Asl per complessivi 1,8 mld a fronte di uno stanziamento già deliberato per complessivi 2 miliardi.


GLI OSPEDALI
La cura proposta dalla Regione si fonda sul Piano ospedaliero concepito per tagliare sprechi e riorganizzare l'offerta secondo il principio dell'appropriatezza: riduzione di 1.297 letto e la riconversione di altri 953 da acuti in posti di riabilitazione e lungodegenza, chiusura degli ospedali con meno di 100 posti letto e acorpamento e riconversioni per un risparmio stimato, in tre anni, di 260 milioni di euro).

I TICKET E PRECARI
C'è poi la stretta sui privati (40 mln), sui farmaci e sulle analisi diagnostiche (con l'adozione dei ticket per circa 200 milioni di euro), la stipula dei nuovi protocolli d'intesa con i policlinici (vedi servizio a pagina 20) e il giro di vite sul personale culminato nel congelamento del processo di stabilizzazione dei precari (per 150 milioni di risparmi previsti).

MISURE PER IL RIPIANO
Misure che, tuttavia, anche se il governo decidesse di allargare i cordoni della borsa, richiedono tempo per dare gli effetti sperati. Una situazione di crisi che investe in maniera diretta sia il settore pubblico sia quello privato.
Allo studio c'è la nuova manovra di rientro basata su un factoring annuo con costi irrisori per la Regione (1 miliardo di liquidità costerebbe 10 milioni di interessi a Palazzo Santa Lucia) e un indennizzo di dilazione stabilito dalla Regione nella misura dello 0,70 per cento l'euribor.

 

Asl, ai commissari oltre 120 mila euro l'anno

Piano di rientro del deficit sanitario: i commissari straordinari delle aziende sanitarie locali della Campania otterranno un compenso lordo annuo pari a 123 mila euro. E' quanto stabilisce il decreto del presidente della Giunta regionale Stefano Caldoro pubblicato stamane sul bollettino ufficiale di Palazzo Santa Lucia (il Burc). Per i sette commissari previsto lo stesso compenso dei direttori generali più le spese di vitto e alloggio dove necessario. Nel documento, poi, vengono stabiliti anche i compiti, dei super esperti: tra questi l'adozione dei provvedimenti necessari per rendere efficiente la spesa sanitaria e tagliare i costi.

 

Conti Regione Campania, polemica su relazione choc della Ragioneria

Napoli, 18 ott (Il Velino/Il Velino Campania) - Monta la polemica nel mondo politico sulla relazione choc della Ragioneria generale dello Stato in merito ai conti della Regione Campania. Spese effettuate in violazione della Costituzione (per spesa corrente invece che per investimenti come prescrive la Carta), bond per concedere contributi per film, mostre e fiere; società partecipate in perdita: sono solo alcune delle note dolenti inserite nella relazione ispettiva che il ragioniere generale dello Stato Mario Canzio ha inviato al ministro Giulio Tremonti. Sette pagine di cifre, prescrizioni, considerazioni sui bilanci dal 2004 al 2009. Gli ispettori l’estate scorsa l’hanno passata a Palazzo Santa Lucia dal 24 giugno al 25 agosto 2010 cercando di fare chiarezza. Ed è emerso che, al dicembre 2010 Palazzo Santa Lucia aveva una disponibilità di cassa pari a 240 milioni e 100 mila euro; sei mesi dopo, erano 50 milioni 581 mila euro. "Al 31 luglio 2010 — si legge nell’informativa — e 31 agosto 2010 (dato comunicato dalla Regione successivamente alla conclusione della verifica) la disponibilità di cassa, detratte le somme riguardanti i pignoramenti e i mandati ancora da eseguire, è risultata pari, rispettivamente a 80 milioni 464 mila euro e 357 milioni 298 mila euro". Uno dei motivi principali è il continuo ricorso ad anticipazioni di liquidità per garantire il funzionamento della macchina sanitaria e per pagare gli stipendi dei dipendenti, in quanto le Asl hanno i conti correnti pignorati per complessivi 1,5 miliardi.L'indebitamento complessivo ammonta a 13 miliardi di euro.

 

La spesa farmaceutica netta convenzionata SSN

La spesa farmaceutica netta convenzionata SSN, nel primo semestre 2010, è diminuita del –1,4% rispetto allo stesso periodo del 2009. Continua ad aumentare il numero delle ricette (+2,8%) e a diminuire il valore medio delle ricette stesse (-4,1%): si prescrivono più farmaci, ma di prezzo mediamente più basso.

Tale risultato è dovuto ai tagli dei prezzi dei medicinali varati a più riprese da Governo e AIFA (da ultimo quello del 12,5% sui medicinali equivalenti SSN, in vigore dal 1° giugno al 31 dicembre 2010), al crescente impatto del prezzo di riferimento per i medicinali equivalenti a seguito della progressiva scadenza di importanti brevetti e degli interventi adottati a livello regionale. Tra questi ultimi, l’estensione in diverse Regioni del rimborso di riferimento agli inibitori di pompa protonica; la reintroduzione (Abruzzo, Campania, Lazio e, dall’8 maggio 2009, Calabria) o l’appesantimento (Sicilia; Lazio dall’11 dicembre 2008) del ticket; la distribuzione diretta o tramite le farmacie di medicinali acquistati dalle ASL.

Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa, oltre che con la diffusione degli equivalenti e la fornitura dei dati sui farmaci SSN, con lo sconto al SSN, che ha garantito un risparmio di oltre 310 milioni di euro nei primi sei mesi del 2010, ai quali si aggiungono oltre 36 milioni di euro derivanti dal pay-back, posto a carico delle farmacie dal 1° marzo 2007, prorogato per tutto il 2010. A tali oneri, già estremamente pesanti, si è aggiunta, nel 2009, la trattenuta dell’1,4% sulla spesa farmaceutica, introdotta dal decreto-legge n. 39/2009, convertito nella legge n. 77/2009, che è costata alle farmacie circa 180 milioni di euro. Il DL n. 78/2010 in vigore dal 31 maggio 2010, inoltre, ha introdotto una trattenuta del 3,65% a carico delle farmacie, poi cancellata dall’applicazione di una trattenuta dell’1,82%, a decorrere dal 31 luglio e in attesa delle definizione di una nuova remunerazione delle farmacie.

Va anche ricordato che le farmacie di alcune Regioni (soprattutto Campania, ma in parte anche Puglia, Calabria e Sicilia) subiscono pesanti ritardi nei pagamenti da parte delle ASL.

In aumento l’incidenza delle quote pagate dai cittadini nelle Regioni che non applicano ticket, a seguito delle polemiche sui farmaci generici e sulla sostituzione da parte del farmacista: i cittadini sono diventati più diffidenti nei confronti dei generici e tendono a preferire spesso i farmaci di marca, pur dovendo pagare la differenza di prezzo rispetto al generico gratuito

 

Farmacie e laboratori d'analisi nelle mani dei clan, Caldoro scrive al prefetto De Martino

(15 Ottobre) - Le farmacie e i laboratori d'analisi di Napoli e provincia nelle mire della criminalità organizzata. L'allarme circola da settimane nel settore della sanità, ma è stato ribadito pubblicamente anche dal presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, durante un convegno a Pertosa.

"Ho cercato di capire chi stesse comprando farmacie, laboratori e cliniche che si stanno vendendo a ripetizione, ma nessuno è riuscito a spiegarmelo. Per questo - ha aggiunto il governatore - mi sono sentito in dovere di scrivere una nota al Prefetto di Napoli. Mi sentirei più tranquillo se sapessi chi sono gli acquirenti, invece vedo che si continua a vendere perchè i prezzi sono bassi e appetitosi per chi ha soldi". Il riferimento di Caldoro alla criminalità organizzata non è diretto, ma che nell'ultimo anno ci sia stato un vertiginoso aumento della vendita di farmacie e laboratori - a secco di fondi per il mancato rimborso da parte della Regione su cui grava il deficit della sanità - è un dato di fatto.

"C'è stato effettivamente un eccesso di vendite - ha spiegato al Velino Michele Di Iorio, presidente di Ferderfarma Napoli - però bisogna anche precisare che la normativa impedisce l'ingresso di capitali privati, senza la presenza di un farmacista o di una società di farmacisti: questa è una garanzia importante per noi, poi è chiaro che dietro al farmacista può esserci chiunque. Diverso è il discorso dei laboratori che sono praticamente come i negozi: li si rileva e poi si nomina un direttore". Da qui l'invito di Di Iorio a Caldoro a risolvere la questione in modo definitivo: "L'allarme è molto grave, ora mi aspetto che trovi l'antidoto: è lui che ha i cordoni della borsa tra le mani in quanto commissario straordinario". I costi per rilevare una farmacia si aggirano intorno ad una volta e mezzo il giro d'affari e ovviamente varia da zona a zona. Sono necessarie centinaia di migliaia di euro per acquistare una struttura, ma il prezzo scende in modo rilevante in tempi di crisi, come questi, in cui gli utili sono praticamente pari a zero.

 

Napoli, la camorra sfrutta la crisi: compra farmacie e laboratori

Napoli, 15 ott (Il Velino/Il Velino Campania) - Le farmacie e i laboratori d'analisi di Napoli e provincia nelle mire della criminalità organizzata. L'allarme circola da settimane nel settore della sanità, ma è stato ribadito pubblicamente anche dal presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, durante un convegno a Pertosa. “Ho cercato di capire chi stesse comprando farmacie, laboratori e cliniche che si stanno vendendo a ripetizione, ma nessuno è riuscito a spiegarmelo – ha rivelato il governatore -. Per questo mi sono sentito in dovere di scrivere una nota al Prefetto di Napoli. Mi sentirei più tranquillo se sapessi chi sono gli acquirenti, invece vedo che si continua a vendere perché i prezzi sono bassi e appetitosi per chi ha soldi”. Il riferimento di Caldoro alla criminalità organizzata non è diretto, ma che nell'ultimo anno ci sia stato un vertiginoso aumento della vendita di farmacie e laboratori – a secco di fondi per il mancato rimborso da parte della Regione su cui grava il deficit della sanità - è un dato di fatto. “C'è stato effettivamente un eccesso di vendite – ha spiegato al VELINO Michele Di Iorio, presidente di Ferderfarma Napoli -. Però bisogna anche precisare che la normativa impedisce l'ingresso di capitali privati senza la presenza di un farmacista o di una società di farmacisti: questa è una garanzia importante per noi, poi è chiaro che dietro al farmacista può esserci chiunque. Diverso è il discorso dei laboratori che sono praticamente come i negozi: li si rileva e poi si nomina un direttore”. Da qui l'invito di Di Iorio a Caldoro a risolvere la questione in modo definitivo: “L'allarme è molto grave, ora mi aspetto che trovi l'antidoto: è lui che ha i cordoni della borsa tra le mani in quanto commissario straordinario”. I costi per rilevare una farmacia si aggirano intorno ad una volta e mezzo il giro d'affari e ovviamente varia da zona a zona. Sono necessarie centinaia di migliaia di euro per acquistare una struttura, ma il prezzo scende in modo rilevante in tempi di crisi, come questi, in cui gli utili sono praticamente pari a zero.

 

SANITA': CAMPANIA; RIVELLINI, SPERIAMO NON SCOPPI

(ANSA) - NAPOLI, 11 OTT - ''Sono estremamente preoccupato per le notizie certo non tranquillizzanti che continuano a provenire dalla nostra sanita'''. E' quanto sottolinea l'europarlamentare Enzo Rivellini, coordinatore di Generazione Italia in Campania. ''La decisione di spostare dal 13 al 21 ottobre l'esame dei conti, che in qualche modo darebbero il via libera allo sblocco di qualche centinaio di milioni di euro ed ad una procedura che tranquillizzi le casse della sanita', non e' certamente positiva, anche perche' al di la' delle notizie rassicuranti e degli annunci dello stesso Caldoro di stamani in un convegno, la verita' e' che ci troveremmo sul tavolo ministeriale senza il vice commissario governativo alla sanita' e senza aver nominato i sub commissari sanitari ed amministrativi in tutte le Asl, nomine bloccate da tempo e che tra l'altro dovrebbero scadere al 31/12/2010''. ''Comunque - si conclude la nota - noto finalmente con soddisfazione che il presidente Caldoro ha rotto gli indugi e inizia a rappresentare la nostra sanita' con un piglio diverso e piu' determinato''.

 

SANITA': CAMPANIA; CALDORO, CHIEDIAMO SOLO NOSTRE RISORSE

(ANSA) - NAPOLI, 11 OTT - ''Non chiediamo niente a nessuno, sono nostre risorse''. Lo ha detto il governatore della Campania, Stefano Caldoro, a margine di un convegno su federalismo e sistema sanitario regionale, in merito all'incontro a Roma sulla verifica del piano di rientro sanitario che e' slittato da mercoledi' alla prossima settimana, il 21 ottobre. Nessuna elemosina quindi al Governo centrale, ma lo sblocco dei fondi che spettano alla Regione e che al momento sono bloccati. ''Sono fondi nostri - ha affermato Caldoro - e se non ce li danno risponderemo con forza''.

 

FARMACISTI: CALABRO', STOP SCIOPERO DECISIONE RESPONSABILE

(ANSA) - NAPOLI, 5 OTT - ''La decisone dell'assemblea dei farmacisti della Regione Campania di sospendere l'assistenza indiretta relativa alle 3 ASL della Provincia di Napoli, pur mantenendo lo stato di agitazione, denota una scelta responsabile che va apprezzata''. A dichiararlo e' Raffaele Calabro', senatore e consigliere della sanita' del Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. ''Il ripristino dell'ordinario rapporto convenzionale, in seguito all'incontro avvenuto il 4 ottobre durante il quale, sono stati illustrati gli sforzi compiuti dalla Regione negli ultimi 3 mesi per ottemperare al piano di rientro imposto dal governo centrale - secondo Calabro' - e' segno che la categoria dei farmacisti titolari ha compreso le difficolta' che la Regione Campania sta attualmente vivendo per l'enorme deficit sanitario ereditato dalla precedente amministrazione''. ''Tanto piu' che il 13 ottobre, giorno della pronuncia del governo sulle misure adottate dalla Regione per il piano di rientro, segna lo spartiacque per la Campania, che si spera potra' finalmente ottenere lo sblocco dei fondi Fas ed una parte delle risorse accantonate del FSN e dunque - conclude il senatore Calabro' - la possibilita' di ottemperare al pagamento dei crediti maturati dai farmacisti''. (ANSA). COM-TOR/BOM

 

SANITA': VERDE E COZZOLINO, ZUCCATELLI DESISTA DA DIMISSIONI

(ANSA) - NAPOLI, 5 OTT - ''Le dimissioni del sub commissario Giuseppe Zuccatelli, tecnico di indiscusso valore, erano previste e prevedibili. In un frangente in cui sarebbe necessario etica della responsabilita' innanzitutto per salvaguardare l'interesse della nostra comunita', il ''governo del fare'' della Regione Campania invece di esercitare una azione decisionista - che dovrebbe far parte del Dna del Presidente della Giunta Regionale - rimane invischiato nella palude dei rallentamenti causati da vecchie logiche della politica - politicante''. E' quanto sottolineano l'europarlamentare del Pd Andrea Cozzolino ed il consigliere comunale del Pd Franco Verde commentandio le dimissioni del subcommissario alla sanita' campana. ''La gente chiede, invece - sottolineano i due esponenti del Pd - di risolvere i problemi in maniera pragmatica, mettendo da parte spinte e miopi interessi particolari ed il dr. Zuccatelli, come confermato anche dal senatore Calabro', ha interpretato questo sentimento ben svolgendo il compito affidatogli dal governo. E' questa la mission della politica, ma evidentemente la politica non abita a via Santa Lucia''. ''Lo invitiamo, pertanto, a desistere dalle dimissioni ritenendo che - essendo difficilmente rimovibili le condizioni che le hanno provocate - solo il Governo nazionale puo' intervenire sanando la dicotomia tra un presidente eletto ed un commissario nominato estraneo alle spinte provenienti dai territori e dalla politica''. COM-PTR/BOM

 

SANITA': ZUCCATELLI; GABRIELE, NO A LONGA MANUS POLITICA

(ANSA) - NAPOLI, 5 OTT - ''Le dimissioni di Giuseppe Zuccatelli sono la dimostrazione che la longa manus della politica continua ad imperversare anche nella sanita'''. Lo dichiara Corrado Gabriele, consigliere regionale del PD, secondo cui il subcommissario dimissionario ''aveva le competenze tecniche per affrontare e risolvere i nodi spinosi della sanita' in Campania, ma il presidente Caldoro ha preferito ancora una volta mostrare la sua debolezza cedendo alle pressanti richieste spartitorie dei vari Taglialatela e Calabro'''. (ANSA). COM-TOR/BOM

 

SANITA'; PETRONE (PD), CALDORO PRETENDA FONDI DA GOVERNO

(ANSA) - NAPOLI, 3 OTT - ''Caldoro alzi la voce contro il governo e pretenda con forza, come il Pd da tempo sostiene, che i fondi alla Sanita' promessi in campagna elettorale vengano ridati alla Campania''. Lo dice in una nota la consigliera regionale del Pd Anna Petrone. ''Il Presidente della Regione Campania mantenga le promesse fatte in campagna elettorale - continua - e non li rivendichi solo oggi, con ritardo, attaccando il suo stesso governo, dopo aver aumentato i ticket sanitari''. La Petrone ha partecipato alla presentazione del libro ''Nelle tue mani'', del senatore Pd Ignazio Marino, tenutasi oggi a Napoli nell'ambito della Festa Democratica del Mezzogiorno. ''A pagare gli aumenti della spesa sanitaria sono sempre i cittadini che, gia' tartassati da enormi rincari - conclude -, oggi vengono ulteriormente colpiti in un diritto essenziale quale la salute''.(ANSA). COM-PGL/BOM

 

01/10/201015:29

SANITA': FAZIO, IN CAMPANIA SIAMO SULLA BUONA STRADA 'LA CONFERMA AVVERRA' DOPO IL TAVOLO TECNICO DEL 13 A ROMA'

(ANSA) - PIETRELCINA (BENEVENTO), 1 OTT - ''Per la sanita' in Campania siamo sulla buona strada e credo che la conferma avverra' dopo il tavolo tecnico del 13 ottobre a Roma con il governo regionale e i commissari delle Asl, perche' vedo che c'e' la volonta' di fare le cose serie''. Lo ha detto il ministro della Sanita', Ferruccio Fazio, partecipando ai lavori della seconda giornata della festa del Pdl a Pietrelcina (Benevento). Presenti anche il senatore Raffaele Calabro', i commissari delle Asl di Benevento e Avellino, Enrico Di Salvo e Sergio Florio, il professor Giacomo Papa e il giornalista Antonello Velardi. ''Per la sanita' in Campania - ha aggiunto Fazio - sono stato sempre ottimista, ma devo dire che alla luce di quanto e' stato fatto negli ultimi mesi e giorni, sono ancora piu' ottimista. Sono fiducioso che si potra' dotare anche la Campania di una buona sanita'''. ''I provvedimenti presi dal governo regionale - ha concluso Fazio - sono assolutamente in linea con quelli suggeriti dal governo centrale, con quelli presi dalle cosiddette regioni virtuose del Nord negli anni Settanta-Ottanta. Siamo quindi sulla buona strada''. W10-PGL 01-OTT-10 15:29 NNNN

01/10/201015:32

SANITA':FAZIO,TICKET SONO DETERRENTI E SERVONO A MIGLIORARLA

- PIETRELCINA (BENEVENTO), 1 OTT - Difende i ticket sanitari - ''sono un ottimo 'deterrente''' - il ministro della Sanita' Ferruccio Fazio, oggi a Pietrelcina (Benevento) per la seconda giornata della festa del Pdl. ''Sono provvedimenti che hanno come obiettivo principale non quello di recuperare denaro - ha detto il ministro - ma di migliorare la sanita' in quanto hanno la funzione importante di deterrente dagli esami inutili''.

 

 

Napoli, 3 SETTEMBRE 2010

COMUNICATO  STAMPA

DAL 6 SETTEMBRE MEDICINE A PAGAMENTO
FEDERFARMA NAPOLI CONFERMA L’ASSISTENZA INDIRETTA PER 35 GIORNI

Interventi sulle modalità di prescrizione e dispensazione dei farmaci A02BC inibitori di pompa protonica.

REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 26 novembre 2008 - Deliberazione N. 1880 - Area Generale di Coordinamento N. 20 - Assistenza Sanitaria – Misure di governo e controllo della spesa farmaceutica-Art.1, comma 181 L. 311/2004 e punto 4.18 Intesa Stato-Regioni del 5.10.2006. Interventi sulle modalità di prescrizione e dispensazione dei farmaci A02BC inibitori di pompa protonica. Scarica